Nell’ottobre del 2007, la rivista Essere comunisti avviò nella
sezione ‘Opinioni a confronto’ una discussione a dir poco impegnativa,
in quanto con essa veniva posta a verifica la ragione sociale del suo
stesso progetto politico-editoriale. L’occasione fu offerta da
un’intelligente sollecitazione di Piero Di Siena, il quale inviò alla
redazione un contributo dal titolo inequivoco: Essere comunisti, perché?
Sul medesimo fascicolo, accanto al pezzo di Di Siena, comparve una
prima risposta del direttore della rivista Bruno Steri. Seguirono poi
numerosi interventi i quali, da visuali diverse, provarono a cimentarsi
con le attuali ragioni del comunismo. La redazione si era proposta di
riunirli in un’unica pubblicazione, ma poi – ed è un vero peccato – non
se ne fece nulla. Oggi, a distanza di sette anni – e avendo sperimentato
la realtà di una crisi capitalistica strutturale – riteniamo quanto mai
istruttivo tornare a quella discussione. La Redazione di http://www.ricostruirepc.it/ riproponiamo quindi qui di
seguito alcuni momenti: Piero Di Siena, Essere comunisti, perché? (E.C. n°3, ott.2007); Bruno Steri, Perché essere comunisti (E.C. n°3, ott.2007); Luigi Cavallaro e Giovanni Mazzetti, Che cosa vuol dire “essere comunisti”? (E.C. n°4, dic.2007); Vladimiro Giacchè, “Comunisti”, premesse per una definizione (E.C. n°6, mar-apr 2008); Alberto Burgio, Perché non possiamo non dirci comunisti (E.C. n°7, mag-giu 2008); Emiliano Brancaccio (intervista a), Perché essere comunisti oggi? (E.C. n°8, lug-ago 2008); Gianluigi Pegolo, Comunismo: un’istanza ancora feconda (E.C. n°9, set-ott 2008).
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